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#ong

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UAAR

#Libia, le autorità bloccano dieci #ong e l'#Unhcr con l'accusa di favorire il «cambiamento demografico» e di incoraggiare «valori contrari all’identità libica, come il cristianesimo, l’ateismo, la promozione dell’omosessualità e della decadenza morale».👇
agenzianova.com/news/libia-sos

Agenzia Nova · Libia, sospese dieci Ong e l’Unhcr: "Minano la sovranità nazionale” - Agenzia NovaLibia, sospese dieci Ong e l’Unhcr: "Minano la sovranità nazionale” Leggi tutte le ultime notizie su Agenzia Nova
InformactionsMC

Infomigrants
La Libye suspend les activités de 10 ONG, accusées de mener des actions "hostiles" dans le pays
10 organisations humanitaires internationales, dont Médecins sans frontières et le Conseil pour les réfugiés danois. Tripoli les accuse de mener des actions "hostiles visant à modifier la composition démographique du pays" en "installant des migrants" d’Afrique subsaharienne sur son territoire.
mcinformactions.net/la-libye-s
#Libye #ONG #fossescommunes #migants #immigration #UE

mcinformactions.netLa Libye suspend les activités de 10 ONG, accusées de mener des actions "hostiles" dans le pays - [mcInform@ctions]
Replied to Paria sans portefeuille
Paria sans portefeuille

« #AfricanParks administre 22 parcs dans douze pays africains sur un espace de 20 millions d’hectares. Et ses dirigeants ne comptent pas s’arrêter là… Il est donc intéressant de s’interroger sur leurs méthodes, leurs résultats, leurs financements…

Avec le journaliste #OlivierVanBeemen pour son ouvrage #AuNomDeLaNature, enquête sur les pratiques néocolonialistes de l’#ONG African Parks »

rfi.fr/fr/podcasts/c-est-pas-d

#conservationnisme #néocolonialisme #colonialismeVert #livres @bookstodon

RFI · C'est pas du vent - African Parks : protéger quoi qu'il en coûte ...By Anne-Cécile Bras
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Paria sans portefeuille

«Ses méthodes violentes ainsi que ses résultats réels ou supposés en termes de protection de l’#environnement interrogent... Mais l’entregent de ses dirigeants, proches des réseaux de chasseurs et de l’extrême droite, lui permet d’engranger de nombreux subsides, notamment européens»

entretien avec #OlivierVanBeemen, auteur de #AuNomDeLaNature, enquête sur les pratiques néocolonialistes de l’#ONG #AfricanParks

afriquexxi.info/Olivier-van-Be

#conservationnisme #colonialismeVert #livres @bookstodon

Afrique XXI · Olivier van Beemen. Pour African Parks, « les parcs naturels sont les musées de l’Afrique » - EntretienL’ONG basée en Afrique du Sud gère vingt-trois parcs naturels dans treize pays d’Afrique. Ses méthodes violentes ainsi que ses résultats réels ou supposés en termes de protection de (…)
slowforward

mille morti in due settimane. nella striscia di gaza, israele bombarda, sfolla, e prende di mira gli operatori sanitari

Martina Stefanoni
da Radio Popolare

In nemmeno due settimane di ripresa dei bombardamenti israeliani sulla striscia di Gaza, sono state uccise mille persone. I bombardamenti sono stati costanti e inarrestabili, proseguiti anche durante l’Eid al-Fitr, la festa per la fine del mese del Ramadan, una delle feste più importante e sentite per il mondo islamico.
Oggi, l’esercito israeliano va oltre, ordinando l’evacuazione della città di Rafah, nel sud della striscia di Gaza. Decine di migliaia di persone, per l’ennesima volta, hanno raccolto il poco che avevano, e a piedi o a bordo di mezzi di fortuna, hanno lasciato Rafah. Una città che durante i mesi di guerra è stata completamente rasa al suolo. Alla popolazione che durante il cessate il fuoco aveva provato a ristabilirsi lì, o che si trovavano lì nella speranza di passare il confine con l’Egitto nelle rare evacuazioni concesse, è stato ordinato di spostarsi ad Al Mawasi, una zona costiera che già era stata identificata come “zona umanitaria” dall’esercito israeliano, ma che è stata più e più volte bombardata. Al Mawasi è anche la zona dove secondo il piano israeliano per la rioccupazione di Gaza che era stato rivelato dal Financial Times negli scorsi giorni sarebbero stati confinati tutti i 2 milioni di Gazawi, prima di procedere all’espulsione.
In questi giorni di ripresa dei bombardamenti, le ong e le agenzie onu presenti nella striscia, hanno descritto una situazione umanitaria spaventosa, aggravata dal fatto che da un mese nella striscia non entra più niente: cibo, carburante, acqua, medicinali. Gli ospedali – ha detto l’Onu – sono tornati ad essere un campo di battaglia. Oggi Jonathan Whittall, il capo dell’agenzia Onu Ocha in Palestina, è tornato a parlare dei quindici paramedici palestinesi uccisi da israele. I quindici operatori sanitari sono stati uccisi una settimana fa, ma solo in questi giorni sono stati recuperati i corpi. Secondo l’ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite la Mezzaluna Rossa Palestinese e gli operatori della protezione civile erano in missione per salvare i colleghi che erano stati colpiti in precedenza nel corso della giornata, quando i loro veicoli chiaramente contrassegnati come sanitari sono finiti sotto il pesante fuoco israeliano.
Whittall, ha detto che i paramedici sono stati colpiti e uccisi uno per uno e i loro corpi sepolti in questa fossa comune.
“Li stiamo tirando fuori con le loro uniformi, con i guanti. Erano qui per salvare vite. Invece, sono finiti in una fossa comune”, ha detto Whittall. “Queste ambulanze sono state sepolte nella sabbia”. L’esercito ha ammesso di aver colpito le ambulanze perché – hanno fatto sapere – si muovevano in modo sospetto.
Secondo le Nazioni Unite, almeno 1.060 operatori sanitari sono stati uccisi nei diciotto mesi trascorsi da quando israele ha lanciato la sua offensiva a Gaza.

Radio Popolare · Mille morti in due settimane. Nella striscia di Gaza, Israele bombarda, sfolla, e prende di mira gli operatori sanitari - Radio PopolareIn nemmeno due settimane di ripresa dei bombardamenti israeliani sulla striscia di Gaza, sono state uccise mille persone.
#AlMawasi#assedio#EidAlFitr
DionyZack 🍉✊🏽♀️🇳🇨

🕸glané sur le net🕸 Hongrie, Roumanie, Slovaquie : la fin des aides des États-Unis laisse les ONG aux abois: Dans les pays de l'ancien « bloc de l'Est » aujourd'hui membres de l'Union européenne, les coupes dans les fonds de l'USAID mettent en lumière la dépendance toujours forte des acteurs de la société civile aux financements étrangers. À Budapest, Viktor Orbán s'en félicite. Budapest (Hongrie).– (…)
-- Europe & France europe-solidaire.org/spip.php? #Hongrie #Roumanie #Slovaquie #ONG #USAID

www.europe-solidaire.orgHongrie, Roumanie, Slovaquie : la fin des aides des États-Unis laisse les ONG aux abois - Europe Solidaire Sans Frontières Dans les pays de l'ancien « bloc de l'Est » aujourd'hui membres de l'Union européenne, les coupes dans les fonds de l'USAID mettent en lumière la (…)
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